Non pensare che
esistano mani senza colpe, perché credimi, non basta preparare lo
spazio fra le braccia perché qualcuno venga a riempirlo. E non c'è
geometria che tenga, quando ci sono angoli che solo due bocche
sono capaci di creare.
Fidati soltanto
della tua percezione. Non credere a chi dice che ci vogliono gli
occhi aperti, per vedere bene – insegnagli che a volte non resta
altro da fare che essere benzina, e lasciarsi bruciare dalla prima
fiamma.
Respira fortissimo,
come se fossi troppo viva per i tuoi polmoni. Non fidarti mai di chi
non trema, la parte essenziale di ogni addio è il tornare a
camminare dopo essersi voltati indietro. E fermarsi non è più
un'opzione, quando è la strada stessa a chiedertelo.
Non far riposare
mai gli occhi, fino al momento in cui non avrai le palpebre così
pesanti da correre il rischio di non riuscire più ad alzarle.
Capirai di non avere via d'uscita quando avrai le mani così sporche
che i tuoi occhi non gli concederanno mai perdono.
Metti in ordine
tutte le parole che ci siamo detti, iniziando dai tuoi passi verso di
me fino al momento in cui non te ne andrai mai.
(Forse eravamo
davvero destinati ad essere come il vento, costretti a esistere solo
scontrandoci con qualcos'altro.)