parole

Parole perfette per ogni momento sbagliato

giovedì 17 maggio 2012

Volver


A te, che te ne vai in una nuvola di dubbi e di bellezza.


Non imparerò mai a distinguere gli inizi dalle fini, quando si tratta di corpi.
Ci saranno sempre linee che resteranno soltanto ricordi, mani intrecciate che significheranno più di lacrime, parole vuote, superflue, quando le distanze si confonderanno con il tempo che avremo usato per superarle. E le domande che il tempo ci potrà a fare, a quelle dovremo rispondere che accadere una volta è il solo modo che hanno le cose per trovare un significato. E se vuoi un modo per uccidere il presente, regalagli un sempre, tutto diventerà soltanto ieri e domani. 
Cercare tra noi lo spazio per una ragione significa condannarci a morte.
I miei occhi sono rimasti nelle tue mani troppo tempo perché un abbraccio potesse restare solo l'incontro di due corpi.
Non c'erano sbagli che tenessero, tu eri mia.

domenica 6 maggio 2012

Dopo l'Oceano



Non pensare che esistano mani senza colpe, perché credimi, non basta preparare lo spazio fra le braccia perché qualcuno venga a riempirlo. E non c'è geometria che tenga, quando ci sono angoli che solo due bocche sono capaci di creare.
Fidati soltanto della tua percezione. Non credere a chi dice che ci vogliono gli occhi aperti, per vedere bene – insegnagli che a volte non resta altro da fare che essere benzina, e lasciarsi bruciare dalla prima fiamma.
Respira fortissimo, come se fossi troppo viva per i tuoi polmoni. Non fidarti mai di chi non trema, la parte essenziale di ogni addio è il tornare a camminare dopo essersi voltati indietro. E fermarsi non è più un'opzione, quando è la strada stessa a chiedertelo.
Non far riposare mai gli occhi, fino al momento in cui non avrai le palpebre così pesanti da correre il rischio di non riuscire più ad alzarle. Capirai di non avere via d'uscita quando avrai le mani così sporche che i tuoi occhi non gli concederanno mai perdono.
Metti in ordine tutte le parole che ci siamo detti, iniziando dai tuoi passi verso di me fino al momento in cui non te ne andrai mai. 
 
(Forse eravamo davvero destinati ad essere come il vento, costretti a esistere solo scontrandoci con qualcos'altro.)