parole

Parole perfette per ogni momento sbagliato

mercoledì 18 aprile 2012

Le temps perdu.

Raccontami.
Fammi sentire la tua voce che disegna a matita schizzi di ricordi sulle pareti, complesse architetture di ambizioni irrealizzate, orde di baci raschiati dalle bocche di chi hai amato, di chi non ti amava abbastanza, di chi non ero io. Raccontami di quando hai detto per la prima volta che eri stanca e volevi soltanto andare a casa, e di quando potevi seguire per chilometri le linee delle mani senza mai voltarti indietro, fino a non saper più tornare.
Correvi solo per provare la paura di cadere, e una volta alzata da terra, l'hai fatto con le gambe di chi un giorno la gravità finisce per sconfiggerla. Ma non credere di essere l'unica ad aver subito il fascino del precipitare, perché gli angeli non ci dormono la notte. Avrai sempre i capelli troppo corti per tutti i ricordi che si portano dietro. Però non arrenderti, perché i cuscini aspetteranno lo stesso che sia mattina per poter parlare di te.
E credimi quando ti dico che allo specchio mi sembra di leggere la sagoma delle tue labbra sulla mia, e che un letto troppo grande è in fondo una lettera d'amore mai spedita. Restare svegli non diventa più una scelta quando arrivi a prendertela con le palpebre, perché rubano istanti al guardarti.
Siamo sempre stati quelli che arrivavano solo per poi andarsene.
Ma forse avevamo il vino giusto quella sera, perché nonostante tutto siamo riusciti a non fidarci di questo infinito, maledettissimo tempo.

lunedì 2 aprile 2012

Vivimi

Per la mia vita non voglio altro che momenti come questi. Un foglio bianco, e una tempesta dentro.
Appartengono allo stesso mondo l'inedia, e il fuoco. La paralisi del troppo e del troppo poco. Ma stanotte voglio soltanto dimenticare tutto e aspettare che sia domani – domani che è già oggi -, e vederti, vederti arrivare con il sole tra le dita e il vento nei capelli scompigliati, come se non avessi mai avuto il tempo di ascoltare il mare. Voglio sentire il rumore che fa la tua voce quando si infrange sulla mia pelle, per trasformarsi in brividi di freddo e di calore, all'unisono. Voglio stringere i tuoi desideri tra le mani, cingerti la vita con la promessa di un presente meraviglioso, sentire i morsi allo stomaco per la fame di te, berti dalle labbra come l'ultima bottiglia di vino prima di morire, assaporarti goccia dopo goccia senza chiudere mai gli occhi. Lasciami respirarti finché non confonderò i miei polmoni con i tuoi, che già con il cuore faccio fatica. Voglio perdere ogni occasione di una vita serena e scegliere continuamente di muoverti guerra finché non ci saremo distrutti a vicenda, felici. Voglio sentire il sapore amaro della tua mancanza per il semplice fatto che siamo due corpi diversi. E non voglio più sentire nostalgie, se non del posto in cui sono. Mostrami come fiorisce la tua bocca a primavera, lasciati stringere finché non sarà troppo tardi per lasciarsi andare.
Stanotte conserva tutto quello che ti dico come la più preziosa delle promesse, con le mani aperte. Ma domani, domani dimentica tutto. Vivimi.
Ed è nel momento in cui i tuoi occhi giustificheranno ogni sofferenza, che capirò che la nostra distanza è sempre stata solamente attesa.